sabato 30 novembre 2013

Avengers Arena - Recensione

Si è conclusa in questi giorni negli USA la serie rivelazione di quest'anno: Avengers Arena.
Negli ultimi anni più volte sono state lanciate serie con giovani supereroi, senza che raggiungessero un vero successo, tentando di tenersi in bilico tra pubblico adolescente e pubblico adulto, senza mai riuscire a catturare veramente nessuno dei due.
Nel 2012 si tenta di cambiare registro: vi è piaciuto Hunger Games? Vi è piaciuto Battle Royale? Ok, vediamo che succede se dotiamo di superpoteri i contendenti.
18 supereroi teenager, la maggior parte dei quali arrivati da serie precedenti, si trovano su un'isola, costretti ad uccidersi tra loro, solo uno potrà sopravvivere. Se così non sarà, moriranno tutti. Il cattivo è Arcade, personaggio di serie B che qua tenta di diventare un vero cattivo di serie A. Ci riuscirà? Oh, si.
18 episodi, che coprono un arco di 30 giorni, durante i quali osserviamo le disavventure di questi supereroi, alcuni dei quali ci lasceranno per sempre, e il fatto che siano supereroi conosciuti permette di evitare numeri interi per creare delle caratterizzazioni, permettendoci di vedere direttamente quelli nuovi, e concentrandosi sull'azione, sul dramma, sui personaggi che sacrificano la loro vita e che muoiono. Di solito muoiono male.
Ma attenzione, la storia non è un semplice massacro tanto per sfoltire il panorama, è una serie in cui si respira sin dalla fine del primo numero un senso di tragedia incombente, che vede i personaggi costretti a fare i conti con la loro parte peggiore. Una storia corale drammatica e profonda. Non c'è un solo vero protagonista, anzi, sono tanti i personaggi di cui seguiamo le avventure e, anche se inevitabilmente ognuno avrà le proprie preferenze, spesso i migliori colpi di scena sono proprio nel vedere il passato dei personaggi.
Qualcuno passerà al lato oscuro, qualcuno si macchierà di sangue senza volerlo, qualcuno morirà.


Il primo numero comincia col botto, e dopo i primi numeri molto concitati, ci si ritrova con un secondo arco narrativo più calmo, in cui si indaga sulle motivazioni dei vari personaggi, con pochi morti e con nuove alleanze. Poi si riprende, si riaccelera, scontri, omicidi, amicizie distrutte.
Fino al finale, uscito questa settimana.
Fino al numero perfetto. Con le ultime morte eccellenti, con la disperazione finale, con i gesti finali. Con i segreti che saranno mantenuti e con quell'ultima tavola che lascia presagire il peggio.
Forse 20 pagine sono un po' poco per tutto quello che si è voluto concentrare, ma piuttosto che perdersi in 5 numeri di nulla si è preferito tenere gli eventi serrati e mantenere lo stile adottato finora: non sangue gratuito, non morte senza scopo, ma emozioni dosate, niente sensazionalismi, solo la narrazione della storia e della tragedia.
Consigliato: decisamente! Una delle migliori serie marvel degli ultimi anni, complici anche i disegnatori che si sono avvicendati e che hanno mantenuto sempre alta la qualità.
A marzo il seguito: Avengers Undercover.
Se qualcuno dovesse dirvi che i fumetti Marvel sono morti, fategli leggere questo.

Nota: in Italia è ancora in corso di pubblicazione, servirà ancora qualche mese per poter leggere il finale.

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